sabato 12 luglio 2014

Capperi e cucunci

Ieri pomeriggio internet non funzionava. Quindi non potevo lavorare. 
Invece di maledire il mio provider, ho pensato di prendermi una piccola pausa di relax e di andare in campagna. Negli ultimi tempi ho trascurato un po' questa mia passione, a causa dei tanti impegni. 
Ma oggi il  mio mondo mi ha chiamata.
L'ultima volta che avevo visto questa piantina di capperi era maggio. I ramoscelli secchi erano completamente invasi dalla mentuccia e stentavano a riconoscersi. Li ho ripuliti e tagliati, per farli rinvigorire.
Sono tornata lì ieri pomeriggio e, ad accogliermi, c'era un bel cespuglietto semisferico dal colore verde acceso, puntellato di fiori rosa. Che meraviglia!
Non avendo avuto il tempo per raccogliere i capperi, inconsapevolmente ho dato loro la possibilità di crescere, fiorire, e trasformarsi in frutti che, per chi non li conoscesse, sono simili a cetriolini, lunghi 5 - 7 cm. All'interno contengono i semini del cappero.
Ho subito pensato che, quando andai in vacanza in Sicilia, assaggiai queste delizie preparate sott'aceto.
Li chiamavano "cucunci".
Ho pensato che sarebbe carino lasciarne maturare una buona quantità e prepararli alla maniera siciliana.
Ho cercato un po' di ricette sul caro web, che nel frattempo ha ripreso a funzionare, e ho chiesto consigli agli amici del gruppo Facebook "Fra le SCRASCE". In poco tempo ho scoperto che anche in Salento c'è qualcuno che li prepara così. Che acquolina!
Allora, vado a prendere i barattolini di vetro e il sale. Non mi resta che cominciare!
  1. Metto i cucunci nel barattolo, alternandoli al sale grosso. 
  2. Ogni giorno scolo il liquido che si crea (attenzione, è amaro!). 
  3. Quando non si forma più il liquido, li metto in acqua e aceto (50% acqua + 50% aceto).
  4. Aspetto un mese.
  5. Li assaggio.
  6. Li faccio assaggiare a tutti!

Cespuglietto di cappero

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