venerdì 12 giugno 2015

Papagna style


Chi è salentino ha usato o ha sentito l'espressione "Me cala la papagna".
Vuol dire che ci si sente addormentati, con i riflessi rallentati. Ma da dove deriva questo modo di dire?
Semplicemente dagli effetti della papagna, ossia la pianta del Papaver Somniferum.
Oggi è molto difficile trovare questo fiore, ma fino a qualche decennio fa era molto diffuso nel nostro Salento ed era frequentemente usato dalle famiglie contadine.
Ho già parlato in un vecchio post  della ricetta per preparare un ottimo infuso contro la tosse e i malanni invernali. Erano diffusi anche altri usi: ad esempio, si usava per combattere l'insonnia e, soprattutto, per far calmare i bambini troppo vivaci.
In questi casi bastavano poche gocce per preparare il "pupillo" o "pupeddha", un ciuccio d'altri tempi fatto di mollica di pane, acqua e zucchero avvolti in un fazzoletto. E il bambino, succhiandolo, dormiva beatamente, lasciando liberi i genitori e gli altri adulti di lavorare in campagna o di occuparsi delle faccende domestiche.
L'infuso era usato anche per combattere il mal di testa e i dolori mestruali. Insomma, per fare un paragone, se la camomilla era la "moment" dei nonni, la papagna era la "moment act". Molto più potente.
Credo che questi antichi saperi non debbano perdersi. E' nostro dovere preservare la cultura dei nostri Padri.
Se vedete un bellissimo papavero rosa, non coglietelo e non distruggetelo. Aspettate che si secchi ed aiutate la Natura a diffondere i suoi semi, per far nascere nuove piantine.

Papagna in fiore

Capocchie di papagna





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